Marzapane siciliano: origini, ricetta e qualche curiosità
Quando si parla di marzapane, generalmente ci si riferisce alle deliziose confezioni di dolcetti alla mandorla che si presentano in tavola soprattutto durante le festività natalizie. Per noi italiani, il marzapane è sinonimo di dolce siciliano; in realtà le presunte origini del marzapane si leggono come una mappa dell'Europa e del Medio Oriente.
Cos'è il Marzapane in Sicilia?
Marzapane è il nome comune della famosa “Frutta di Martorana”. Impossibile non rimanere affascinato da queste piccole opere d’arte colorate, vere e proprie rappresentazioni in miniatura e dall'aspetto squisitamente realistico di frutta come mele, pesche, pere, banane e ciliegie, fragole anguria e persino mais, pomodori e peperoni.
Frutta martorana, perché si chiama in questo modo?
La storia della frutta martorana è molto affascinante.
Palermo è la patria di questa specialità. A inventare i piccoli frutti colorati furono nel 1143 le monache del convento di Santa Maria dell'Ammiraglio, sede della parrocchia di San Nicolò “dei Greci” e nota come La Martorana.
Le suore erano famose per curare uno dei giardini più belli della città, così rinomato da incuriosire anche il Vescovo in persona, che decise di andarlo a vedere dal vivo. La visita però avvenne in pieno autunno, durante la festa di Ognissanti, quando gli alberi erano spogli e l'orto impoverito: fu allora che le suore ebbero l'idea di modellare la pasta di mandorle a forma di frutti da offrire al Vescovo.
Il Vescovo rimase talmente impressionato dall'arte del "frutto" che incoraggiò le suore a continuare nella loro ricerca e a vendere le creazioni di marzapane. E voilà! Era nata la Frutta di Martorana! Una storia così semplice e divertente che scegliamo di credere sia accaduta veramente, anche se molti sostengono che sia un po' una leggenda metropolitana.
Ancora oggi, la frutta martorana viene consumata tradizionalmente ogni 1° novembre, nonostante sia ormai disponibile nelle pasticcerie tutto l'anno.
Come si prepara il marzapane?
Queste piccole prelibatezze sono realizzate da artigiani modellando la pasta di mandorle, chiamata anche “pasta reale”. Per fare la pasta, le mandorle vengono macinate finemente poi mescolate con zucchero, succo di limone. Il risultato è un impasto flessibile e facile da modellare da cui si possono creare diverse forme. Una volta che il marzapane ha la forma desiderata, la confezione è pronta per essere dipinta con colorante alimentare. Il risultato è davvero notevole.
Realizzare queste bellissime creazioni è piuttosto laborioso e in genere richiede tre giorni. Il primo giorno è dedicato alla preparazione del marzapane fino alla consistenza necessaria. Segue la modellatura e la scultura del frutto e la pittura scrupolosa della creazione con un mix di colorante alimentare e vodka. Quindi i frutti di pasta di mandorle vengono lasciati asciugare. L'ultimo giorno il marzapane viene glassato e dopo che la glassa commestibile si è asciugata, la martorana è pronta per essere gustata o conservata in un contenitore ermetico per un massimo di tre mesi.
Quali sono le origini del marzapane?
Sebbene oggi le prelibatezze di marzapane siano più tipicamente associate alla Sicilia, le origini della pasta di mandorle sono in qualche modo poco chiare. Si presume che il marzapane sia arrivato in Sicilia dalla Spagna, un altro paese noto per la sua produzione di mandorle.
È ampiamente accettato che gli spagnoli siano stati introdotti al marzapane da visitatori provenienti dai paesi arabi durante la prima parte del Medioevo. Questa idea suona più vera in quanto lo zucchero è un ingrediente necessario nel marzapane (sia per il sapore che per la consistenza), e gli arabi furono quelli che introdussero la canna da zucchero sia in Spagna che in Sicilia. La pasta di mandorle è stata quasi certamente prodotta per la prima volta in Persia, ora Turchia.
Gustare il marzapane
Se non avete familiarità con il marzapane il gusto è semplicemente strepitoso, ricco di mandorle e dolce, ma non in modo eccessivo. La consistenza del marzapane è morbida e cremosa ma friabile allo stesso tempo. Sicuramente ci si accorge della presenza delle mandorle tritate, ma il tutto in un perfetto equilibrio di sapori e consistenze.