La storia dell’aperitivo italiano. La conosci?
Oggi parliamo di un’icona del nostro tempo: l’aperitivo! Vi raccontiamo la storia dell’aperitivo italiano.
E si apre un mondo…
Non basterebbe un libro per parlare di questa tradizione italiana, di tutti gli aneddoti legata ad essa, delle preferenze di cocktails, dei momenti più adatti per apprezzarlo, per la selezione degli stuzzichini di accompagnamento…
Ed è giusto così: l’aperitivo è talmente radicato nella nostra cultura che ognuno deve sentirsi libero di decidere a piacimento, senza regole prestabilite e in massima libertà come farlo, quando berlo e dove berlo!
Noi siamo milanesi e Milano è considerata la città dell’aperitivo per antonomasia.
Effettivamente per noi il rito dell’aperitivo è un vero e proprio must. Un momento della giornata irrinunciabile. Si fa fatica a dire NO all’aperitivo. Ci vuole uno sforzo di volontà.
In realtà, lo abbiamo notato nei nostri frequenti viaggi lungo la nostra penisola, il momento dell’aperitivo accomuna ormai quasi tutte le zone d’Italia.
Oltre ai classici luoghi di vacanza, è sempre più frequente vedere persone tranquillamente sedute che si godono un aperitivo, fanno due chiacchiere e passano dei momenti di sano relax.
Del resto, come potrebbe essere altrimenti: l’aperitivo è gioioso e risolleva l'umore. Rilassa dopo una giornata di lavoro o prepara per la notte che verrà. Le scelte sono infinite, dalle bevande alcoliche a quelle analcoliche, dai drink secchi a quelli più dolci, da quelli leggermente alcolici a quelli più robusti.
L'aperitivo italiano offre un menu infinito di spuntini e bevande. È una tradizione intergenerazionale, apprezzata sia dai giovani che dagli anziani. Un momento della giornata in cui puoi incontrare amici, familiari, socializzare e goderti un bicchiere di eccellente aperitivo.
Ma siamo proprio sicuri che il momento dell’aperitivo è una conquista recente?
In realtà no! Udite, udite, la tradizione dell'aperitivo italiano risale all'Impero Romano!
Storia dell'aperitivo
L'aperitivo era già un'abitudine comune in epoca romana: la gustatio romana.
All’epoca si chiamava gustatio e consisteva nel prepararsi alla cena con uno spuntino a base di saporiti stuzzichini in grado di stimolare l’appetito e sorseggiare il mulsum, un vino aromatizzato ad elevato tasso alcolico e solitamente miscelato con il miele e aromatizzato con spezie.
Per correttezza, bisogna precisare che la gustatio riguardava esclusivamente i banchetti sontuosi con un elevato numero di partecipanti, in modo da permettere, tra un boccone e l’altro, il modo di socializzare.
Inutile sottolineare che negli strati più bassi della popolazione, dove portare un pasto a tavola ogni giorno era tutt’altro che semplice e scontato, tale usanza era del tutto sconosciuta.
Quindi mulsum e stuzzichini prima di un pasto: panetti simili a focacce serviti con salse salate o formaggi, frutta e un sacco di cruditées, perché i romani sapevano già che le verdure crude prima di un pasto facevano bene!
Come potete capire, sono passati migliaia di anni, ma l'antica Roma è ancora di tendenza quando si tratta di aperitivo!
Torino: nascita dell'aperitivo italiano moderno
Se il rito dell’aperitivo nasce nella Roma Antica, Torino gioca un ruolo fondamentale nella nascita dell'aperitivo “moderno”.
Ricordiamo che a Roma, la gustatio era appannaggio solo delle l'élite. Tradizione che si è mantenuta anche per tutto il Medioevo, ma sempre e solo quando i ricchi potevano permetterselo.
Creazione del Vermouth
A Torino, esattamente nel 1786, il distillatore Antonio Benedetto Carpano creò qualcosa di nuovo: il Vermouth. Il Vermouth è stato ottenuto dal vino bianco Moscato, con l'aggiunta di 30 erbe aromatiche e spezie. Questa bevanda aveva un sapore distinto, particolare.
Carpano usava vaniglia, zafferano, assenzio e altri ingredienti speciali per fare il suo Vermouth. La "Formula Antica" la chiamava, e tale è rimasta sino ad oggi, gelosamente custodita.
Il Vermouth fu un successo immediato. Perché era delizioso e conveniente. Questa bevanda aveva un sapore corroborante, che scaldava il cuore, perfetto durante quei rigidi inverni sotto le Alpi. Non era più per i ricchi. Era per tutti! Ecco la nascita dell'aperitivo italiano come oggi tutti noi lo conosciamo.
Consacrazione e culto dell'aperitivo italiano
La consacrazione dell'aperitivo è arrivata, tuttavia, all'inizio del XX ° secolo grazie alla diffusione di acque gassate e Seltz, come la popolare Campari Soda, il mix rosso rubino di Campari e Seltz. La sua bottiglia a forma di cono rovesciato nata nel 1932 è ormai una vera e propria icona del design. Nello stesso periodo nascono anche mix popolari come Spritz, Bitter, Rossini.
Cosa dire di più? L’aperitivo con la sua natura allegra ma elegante è un punto fermo in Italia e sta diventando sempre più apprezzato in tutto il mondo. Una tradizione italiana con migliaia di anni di storia e milioni di estimatori ovunque. Rilassante e fresco, non c'è modo migliore per concludere la giornata, o iniziare la serata con uno Spritz, un Negroni, un Martini accompagnati da stuzzichini sfiziosi e la compagnia di buoni amici.
Alla vostra salute!