Il Salame: come sceglierlo di alta qualità?
L’Italia è al primo posto nella classifica mondiale tra le nazioni che producono il maggior numero di salami.
Il salame viene prodotto macinando ritagli di carni del maiale selezionate con una parte di grasso, il composto viene poi condito con spezie in modi differenti, a seconda della tipologia che si vuole ottenere. Una volta terminato questo processo, la “pasta di salame” viene insaccata in budelli naturali o sintetici per l’ultima fase di stagionatura.
Non è questo il caso di sottolineare che in ogni zona dell’Italia si produce un salame differente sia per forma che per gusto. Ma come facciamo ad orientarci per capire se stiamo comprando un prodotto di qualità? Che cosa dobbiamo prendere in considerazione? A cosa dobbiamo prestare attenzione?
Come riconoscere un buon salame?
Il salame è senza dubbio uno dei salumi più apprezzati in Italia e compare spesso sulle nostre tavole in diverse occasioni. Una buona regola generale, per capire se stiamo comprando o assaggiando un salame di qualità, è quella di riscontrare che non ci siano i seguenti difetti.
Difetti del salame
Troppa morbidezza: il salame è troppo morbido e tende a sfaldarsi. In questo caso l’eccessiva freschezza è indice di una stagionatura non ottimale;
Troppa rigidità: il salame al taglio risulta essere molto consistente, la fetta troppo dura da mangiare. Questo è il caso in cui il salume ha preso aria, o per una stagionatura sbagliata oppure perché aperto da troppo tempo;
Colore poco acceso: il salame ha un aspetto scuro e opaco, con la parte grassa tendente al giallastro. Al palato risulta inoltre essere acido. In questo caso, se potete, meglio evitare di mangiarlo: il salame non è fresco!
Pregi del salame
Se quelli appena elencati sono elementi per evitare di mangiare un salame scadente, vediamo ora invece quali sono i punti che vi permetteranno di non sbagliare, di acquistare un prodotto sano, di alta qualità e di grande soddisfazione per il vostro palato.
Sicuramente, un salame degno del suo nome non è “magro”. Un salame di grande qualità si presenta sempre con una buona percentuale di grasso rispetto alla parte magra. Il grasso deve essere bianchissimo e avere un ottimo profumo.
Inoltre, una volta tagliato, la fetta deve presentare un colorito accesso e invitante.
Meglio quindi puntare su prodotti IGP, DOP, Presidi Slow Food, in generale dare la priorità a prodotti artigianali e con la dovuta garanzia che nelle fasi di lavorazione delle carni non siano stati usati nitriti e nitrati che, se da un lato permettono di conservare il salume più a lungo, dall’altro sono nocivi per il nostro organismo.
Questo è un aspetto fondamentale: i salumi industriali, fatti per essere esportati e mantenere le loro caratteristiche per molto tempo, fanno largo uso di queste sostanze nocive!
Il salame: una storia antichissima
Dedichiamo l’ultima parte del nostro blog a darvi qualche informazione sull’origine del nome di questo prodotto e alla sua diffusione.
La parola “salame” deriva dal latino “salumen” e nasce in epoca romana, diventa “salamen” nel corso del Medioevo per diventare poi definitivamente “salame” ai giorni nostri. Come avrete notato, ognuno di quei nomi contiene il riferimento al sale, che per il salame non rappresenta solo un ingrediente, ma una tecnica di conservazione.
Una storia antichissima che attraversa tutte le abitudini alimentari della nostra penisola: l’Italia, infatti, non è solo la nazione in cui si producono le più numerose varietà di salami al mondo, ma è anche il luogo dove quel tipo di preparazione ha avuto origine e dove è diventata arte della tavola e della lavorazione artigianale.
Se pensi che questo articolo sia stato utile e hai voglia di assaggiare un salame top, lo trovi qui.